Se a livello globale l’interesse per le applicazioni dell’Intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione è trainato dagli USA, che negli ultimi 5 anni ha investito oltre 60 miliardi di dollari, l’Italia, con 1 miliardo di euro, sembra adottare un approccio più conservativo, allocando meno risorse pubbliche suddivise in un più ampio numero di iniziative.

Con 63 progetti, l’Italia poi emerge tra i Paesi europei più impegnati nello sviluppo delle soluzioni di AI nella PA, e conquista il primato per numero di progetti implementati (38), circa il 10% del portafoglio europeo.
Di fatto, dal 2010 al 2021 i progetti di AI nelle PA europee sono passati da 26 a 148 all’anno, per un totale di 637 progetti mappati. Il 30% ha l’obiettivo di migliorare i servizi rivolti a cittadini e imprese.
Sono alcuni risultati del report Le opzioni tecnologiche per la digitalizzazione avanzata della Pubblica Amministrazione, realizzato da The European House – Ambrosetti e Salesforce.

Diffondere le tecnologie e formare

Considerando che l’Italia oggi si pone al 20° posto in UE per incidenza dei servizi pubblici digitali erogati ai cittadini, emerge la necessità di spingere sulla diffusione di tecnologie digitali nella PA, in particolare, architetture Cloud, e piattaforme pubbliche di Open Data, per condividere l’enorme patrimonio informativo disponibile con altre PA, cittadini e imprese.

Ma per implementare la AI nella PA è necessario investire sulla formazione digitale. Per raggiungere il target europeo (80% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2030) all’Italia mancano 15,3 milioni di cittadini.
È quindi urgente intervenire con un piano di alfabetizzazione digitale dei cittadini: tutti gli stakeholder sono chiamati a fare la propria parte.

L’importanza del PNRR

Allo stesso tempo, bisogna favorire lo sviluppo delle competenze digitali avanzate. In Italia sono ‘solo’ 42.000 i laureati in discipline ICT.

Il report ribadisce anche l’urgenza di attuare prima possibile le iniziative sulla digitalizzazione presenti nel PNRR. Sono infatti previsti circa 6,1 miliardi di euro per digitalizzare la PA, oltre 3 volte quelle dell’attuale spesa ICT della PA relativa alla digitalizzazione. Ovvero, circa 1,8 miliardi di euro relativi alle attività di sviluppo software.

I principi guida per adottare l’AI nella PA

Il report individua 5 principi guida per un approccio responsabile all’adozione dell’AI. Il primo è la trasparenza degli algoritmi e la spiegabilità dei risultati prodotti. Il secondo riguarda la responsabilità nell’ambito del processo decisionale: è infatti opportuno che le decisioni finali spettino a un essere umano.
Il terzo riguarda i dati utilizzati dall’AI, che dovrebbero essere di elevata qualità per garantire decisioni accurate, cruciali ed etiche.

Il quarto è relativo all’interoperabilità e condivisione dei dati tra le Amministrazioni per adoperare standard comuni e diffondere gli Open Data nel settore pubblico. E il quinto suggerisce di adottare l’approccio Privacy by design per incorporare la protezione della privacy e della sicurezza dei dati in tutte le fasi del processo.