Salgono a oltre 17.100 i casi di frode creditizia da furto d’identità nel I semestre 2023, +10,8% rispetto al medesimo periodo del 2022, e aumenta anche l’importo medio: 4.845 euro, (+3,1%).

Gli under 30 si confermano i più colpiti, le vittime sono principalmente in Lombardia, Campania e Sicilia, e la tipologia di prodotto maggiormente coinvolta continua a essere il prestito finalizzato (37,9%, +4,8%).
È quanto emerge dall’Osservatorio CRIF – Mister Credit sulle Frodi Creditizie in Italia, che stima un danno complessivo superiore a 83 milioni di euro (+14,2%).

Tipologia di finanziamento più colpite

Aumentano i casi di frode che interessano le carte di credito (+22,1%), circa il 12% del totale dei casi registrati nel periodo considerato. Si registra invece un calo considerevole per il credito revolving, oggi solo il 5,7% dei casi (-73%).
Inversione di tendenza per i prestiti personali, che registrano un notevole incremento (+61,2%), con una quota pari al 18,3% del totale dei casi stimati. Continua poi l’ascesa dei casi di frode sui mutui, che registrano un incremento del +17,7%.

Si evidenzia poi la crescita di una nuova tipologia di frode. Comparsa lo scorso anno, è relativa alla dilazione di pagamento per l’acquisto di beni o servizi. La quota di casi che riguardano questa nuova forma di credito, seppure ancora piccola rispetto al totale (2,8%), è più che triplicata rispetto al I semestre 2022.

Fasce di importo e categorie di beni

Più che raddoppiati i casi di frode creditizia con un importo tra 3.001 e 5.000 euro (+112,4%, 10% del totale), in aumento le frodi con importi tra 10.001 e 20.000 euro, e in calo i casi di importi inferiore a 3.000 euro (-22,1%).
L’acquisto di elettrodomestici resta la tipologia di frode maggiormente diffusa (34,6%, -36,1%), seguita da auto-moto (16,5%, +34%), consumi/abbigliamento/lusso (9,4%), elettronica/informatica/telefonia (8%). Seguono, le spese per immobili/ristrutturazione (7,9%), arredamento (7,8%), e salute (6%).

In forte aumento (7,7%) le frodi finanziarie/assicurative, fenomeno riconducibile all’utilizzo sempre più frequente della rateizzazione delle polizze.
Per quanto riguarda la tipologia di bene in rapporto all’erogato, le categorie a maggiore incidenza sono viaggi/intrattenimento, costumi/abbigliamento/lusso, finanziarie/assicurazioni ed elettrodomestici.

I documenti utilizzati per le frodi e i tempi di scoperta

Nello 0,08% dei casi risulta utilizzato un codice fiscale apparentemente regolare ma inesistente, quindi mai rilasciato dall’Agenzia delle Entrate: con ciò si potrebbe ipotizzare un tentativo di frode con identità inesistente.
Viene poi confermato l’utilizzo preponderante della carta di identità come documento identificativo (83,1% del totale, +1,3%). A seguire, patente (15,1%), e passaporto (1,3%).

L’1,46% dei documenti presentati in fase di identificazione anagrafica è una carta di identità contraffatta, oppure valida ma non riconducibile al soggetto, mentre per le patenti questo dato arriva al 2,93%.
I tempi di scoperta delle frodi sono poi sempre più polarizzati: entro 12 mesi (+24,8%) o dopo 3, 4, 5 anni (+33,7%). Ma l’incremento maggiore è tra 2 e 3 anni (+49,2%).