La GenZ è veramente così diversa dalle precedenti? Se i nati a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio vengono descritti come più attenti a sostenibilità ambientale, inclusione e diversità, i dati Ipsos sfatano alcuni miti relativi ai cosiddetti nativi digitali. Ad esempio, se solitamente la GenZ viene narrata come ossessionata dal comportamento etico di marca, pronta a boicottare un’azienda che non rispetta i requisiti di sostenibilità ambientale e sociale, dal punto di vista delle scelte di consumo è la prima consumatrice di ‘fast fashion’, nota per il grave impatto ambientale.
Insomma, la GenZ è un agglomerato eterogeneo, in cui le tracce utopiche si accompagnano alla voglia di protagonismo e individualismo.

Non così green, ma aperti e inclusivi

Secondo lo studio Ipsos Global Trends in Italia i giovanissimi preoccupati per un imminente disastro ambientale sono il 75%, percentuale inferiore rispetto alla media nazionale. Inoltre, non prestano particolare attenzione allo spreco d’acqua, al consumo di energia o di carne. E neanche alla raccolta differenziata.  Ma dal punto di vista valoriale i ragazzi della GenZ  mostrano un approccio sicuramente più globale, aperto e inclusivo. Presentano una maggiore apertura verso i diritti civili, dichiarando un forte sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso e all’adozione per le coppie omogenitoriali.
Sono anche più inclini a esplorare e adottare una visione più aperta della sessualità e del genere. Infatti, secondo l’indagine globale Ipsos LGBT+ Pride 2023, rispetto ad altre fasce di età sono più propensi a dichiararsi LGBT+ (+18% vs 9%), in particolare, bisessuali o gender-fluid.

Tecnologici e multimediali

Ma una cosa è certa: la GenZ è la prima a essere cresciuta completamente immersa nelle tecnologie digitali. Si tiene al passo con ciò che accade nel mondo soprattutto tramite passaparola, messaggistica, e social. Tuttavia, non rifiuta categoricamente l’informazione, ma sembra maggiormente interessata alle cosiddette ‘soft news’ (intrattenimento, celebrity, formazione, cultura, arte). In generale la dieta mediatica dei GenZ è varia e multimediale, usano mediamente 5-6 mezzi/piattaforme, e secondo il centro di Audience e Media Measurement di Ipsos, i contenuti più graditi sui social sono quelli amatoriali creati da amici (42%) o creator (37%). Non importa che siano prodotti professionalmente, ma che siano autentici e dall’elevato valore di intrattenimento.

La famiglia è più importante del lavoro

Secondo l’indagine elaborata dall’Area Studi Legacoop e Ipsos, la GenZ si distingue poi per un approccio al mondo del lavoro definito da motivazioni valoriali e valutazioni pragmatiche. Nella scala dei valori considerati più importanti, il lavoro è al sesto posto, preceduto da famiglia, amicizia, amore, ma anche divertimento e cultura. Se il trattamento economico è al primo posto (44% GenZ vs 43% campione totale), per la GenZ al secondo posto vengono disponibilità di tempo libero e flessibilità dell’orario, seguita dall’autonomia. Solo al quarto stabilità del lavoro (25% GenZ vs 42%). In sostanza, i giovanissimi cercano un equilibrio tra lavoro e vita privata, e sono inclini a cercare opzioni di lavoro flessibili per adattarsi alle loro esigenze e priorità personali.