Nel 2021 circa un quinto dei navigatori con almeno una identità digitale si è visto sottrarre dai cybercriminali informazioni strettamente personali.
La sicurezza sul web non sembra essere una nostra prerogativa, e i dati sono preoccupanti: l’Italia è al dodicesimo posto tra i paesi del mondo per numero di account violati. In pratica, nel nostro paese solo nel 2021 sono stati 11,11 milioni gli italiani vittime di furto di dati e credenziali dai propri account da parte dei cybercriminali. Si tratta di un numero enorme, per quanto in netto ribasso rispetto allo scorso anno, quando gli account violati risultavano il 38,6% in più.
A dare l’allarme è uno studio effettuato da Surfshark, l’azienda operante nel settore della sicurezza online con sede nei Paesi Bassi, che all’interno del suo database Alert ha raccolto informazioni pubbliche sui cosiddetti ‘data breach’, le fughe di dati.

A livello globale più di 950 milioni di data breach

In termini di casi di fuga di dati sensibili e informazioni protette o confidenziali l’analisi del database di Surfshark Alert riporta un lieve peggioramento rispetto al 2020. Infatti, nei primi 11 mesi dell’anno in corso gli account violati hanno superato il numero di 950 milioni a livello globale. Sempre a livello internazionale, sono 4,66 miliardi le persone in tutto il mondo che utilizzano quotidianamente internet, e il report di Surfshark evidenzia che i primi cinque paesi con il maggior numero di violazioni di dati rappresentano più della metà di tutte le perdite avvenute nel 2021.

Usa, Iran e India in testa per numero di violazioni

In testa a questa ‘classifica’ si posizionano gli Stati Uniti, con un totale di 214,4 milioni di utenti violati. L’Iran è al secondo posto, con 156,1 milioni, seguito da India, con 86,6 milioni, Russia, 27 milioni, e Francia, con 24,6 milioni di utenti violati. A precedere l’Italia nella classifica delle violazioni ci sono Brasile, Regno Unito, Iraq, Corea del Sud, Cina e Canada.

Informazioni usate per phishing, false chiamate bancarie e furti di identità

“La crescita degli utenti violati è allarmante, considerando il danno reputazionale e finanziario che ne deriva – commentano da Surfshark -. I criminali possono usare le informazioni in varie attività illegali, come email di phishing, false chiamate bancarie e persino furto di identità. Pertanto, tutti gli utenti dovrebbero informarsi bene sulla privacy online e prendere misure preventive per proteggersi”.