Si apprende con un mix di stupore e fiducia per il futuro la notizia della geniale invenzione di uno studente dell’Università di Nottingham, il ventiduenne Dylan Knight. Dylan ha studiato un’alternativa a una componente che ogni lavatrice oggi sul mercato possiede. Si tratta di un blocco in calcestruzzo utile a stabilizzare la lavatrice quando è in funzione, in modo da ridurre movimenti e vibrazioni della stessa. Una sorta di contrappeso. Knight ha sostituito il calcestruzzo con una sorta di scatola in polistirolo, che si riempie in automatico di acqua quando la lavatrice è in funzione, raggiungendo lo stesso peso del blocco in calcestruzzo.

Si è calcolato che evitando di produrre e trasportare calcestruzzo – nell’ipotesi che tutte le case costruttrici di lavatrici utilizzino tale invenzione – si potrebbero risparmiare 45.000 tonnellate di anidride carbonica. Quella di Knight è una grande invenzione per almeno tre ragioni. La prima è la sostenibilità ambientale; la seconda è legata all’aver saputo innovare un prodotto lavorando sul suo peso e la terza consiste nel ridefinire il business di questi prodotti.

Difficile trovare altre invenzioni efficaci su questi tre ambiti, cioè ambiente, leggerezza e ampliamento del business. Certamente l’industria automobilistica ha provato a lavorare lungo le ultime due direttrici, e non parliamo solo del downsizing della cilindrata. È anche l’impiego di nuovi materiali per la scocca, come l’alluminio e il kevlar, ad avere dato una leggerezza nuova a certi modelli, che hanno poi conosciuto un buon successo di vendita. Audi e altri costruttori tedeschi, grazie all’alluminio, hanno saputo migliorare il peso delle vetture, vendendole anche bene, e la stessa cosa è riuscita a fare Alfa Romeo con il kevlar utilizzato per costruire la sportivissima coupè 4C, fuoriserie che pesa su marcia 895 chilogrammi.

La leggerezza ha consentito un deciso sviluppo del business legato alla nautica da diporto, a partire dagli anni Sessanta. Tutto grazie all’impiego della vetroresina, materiale a base di poliestere che ha consentito inedite soluzioni progettuali per lo scafo delle imbarcazioni. La sua straordinaria leggerezza, la buona resistenza e le caratteristiche anticorrosione hanno convinto la cantieristica navale mondiale sul suo utilizzo in larga scala.

Legata a un’idea di trasporto semplificato e leggero del bagaglio è anche l’invenzione del trolley. Sono due le storie che si trovano sulla genesi di questa particolare valigia che oggi è sempre più hi-tech, con gps, wi-fi e tecnologia usb integrata. La prima fa riferimento a un manager della Massachusetts Company, azienda produttrice di borse, che durante un viaggio si lasciò ispirare da un carrello porta valige, brevettando una borsa con quattro rotelle. La seconda fa riferimento a un pilota di una compagnia aerea: per le esigenze del suo equipaggio, inventò la maniglia estraibile e dimezzò il numero delle ruote. Così, nel 1987, iniziò per molti un modo di viaggiare più comodo e leggero.