Il 2021 è l’anno delle grandi occasioni per la Cloud Transformation in Italia. Da un lato la spesa Cloud continua a crescere, trainata non più dai servizi SaaS (Software as a Service), ma da quelli PaaS (Platform as a Service), che riguardano più nello specifico la modernizzazione applicativa, l’orchestrazione e la gestione dei sistemi informativi, e IaaS (Infrastructure as a Service). Tuttavia, il 34% delle imprese dichiara di non aver ancora accompagnato questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo, come l’arricchimento delle competenze del personale, il potenziamento della struttura organizzativa con specialisti nelle tecnologie Cloud, o la revisione dei processi aziendali coinvolti. È quanto emerge dall’undicesima edizione dell’Osservatorio Cloud Transformation, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

La spesa per la ‘nuvola’

Il Public & Hybrid Cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici e privati, si conferma ancora la componente principale della spesa (2,39 miliardi, +19%). In particolare, proprio all’interno del Public & Hybrid Cloud, i servizi PaaS registrano la dinamica di crescita più robusta, raggiungendo il valore di 390 milioni (+31%), e si confermano un layer tecnologico abilitante non solo per lo sviluppo del nuovo, ma anche per la modernizzazione applicativa, l’orchestrazione e la gestione del sistema informativo. Seguono lo IaaS (+23%, per un totale di 898 milioni di euro), e il SaaS che, con oltre 1,1 miliardi, pur rimanendo la componente più rilevante, dopo il boom del 2020 vede un fisiologico rallentamento del tasso di crescita (+13%).

Il ruolo del Cloud nella filiera digitale

Quanto alle scelte progettuali e all’evoluzione dei sistemi informativi, l’adozione del Cloud nelle grandi imprese italiane è un dato di fatto e il portafoglio applicativo aziendale risulta erogato da ambienti eterogenei. Mediamente, il 44% del parco applicativo è oggi gestito in Cloud pubblico o privato, numeri ormai vicini a sorpassare la quota gestita on-premises. L’emergenza sanitaria ha generato nelle imprese una rinnovata consapevolezza sulla rilevanza strategica del digitale: il 67% degli attori della filiera digitale ha introdotto nuovi servizi all’interno della propria offerta, poi confermati a regime nel portafoglio d’offerta nella quasi totalità dei casi.

Il percorso tecnologico di adozione Cloud

Le strategie Hybrid e Multi Cloud sono sempre più diffuse nelle grandi imprese italiane, che oggi fanno riferimento mediamente a 5 Cloud provider per l’erogazione dei propri servizi, in crescita rispetto ai 4 del 2020. Si tratta di ambienti integrati, ma non ancora pronti a un’orchestrazione dinamica delle risorse. Dopo una prima fase di adozione del Cloud finalizzata a migrare le applicazioni con minor impatto possibile sul business, le grandi imprese stanno oggi iniziando ad affrontare progetti più complessi, che non trovano un’adeguata risposta nell’offerta di mercato di soluzioni standard. Lo dimostra l’interesse crescente verso le strategie di migrazione orientate alla riprogettazione applicativa e verso le architetture Cloud Native, utilizzate come standard per tutti i nuovi progetti nel 15% dei casi.