Nel primo trimestre del 2019 la spesa nei giochi in Italia è risultata in calo. Tra gennaio e marzo la spesa effettiva delle giocate al netto delle vincite è stata infatti pari a 4,1 miliardi di euro, mentre la raccolta si è attestata a 24,9 miliardi. Secondo elaborazioni Agimeg, l’Agenzia giornalistica sul mercato del gioco, su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’anno in corso potrebbe quindi chiudersi con incassi complessivi di circa 100 miliardi, in calo del -4,7% rispetto ai quasi 105 miliardi raggiunti nel 2018. Mentre la spesa totale scenderebbe del -11,8%, attestandosi a quota 16,4 miliardi contro i 18,6 miliardi dello scorso anno.

“Macchinette” e Gratta e Vinci, i più giocati

Se il trend dei primi tre mesi dovesse mantenersi costante all’Erario arriverebbero invece dai giochi circa 8,7 miliardi, il -13,8% rispetto ai 10,1 miliardi del 2018. Più in dettaglio, la prima voce in Italia in termini di spesa è rappresentata dagli apparecchi da intrattenimento, le cosiddette “macchinette”, come Slot e Vlt, che nel primo trimestre 2019 hanno raggiunto una spesa di 2 miliardi di euro, mentre lo Stato ha potuto incassare dal Prelievo erariale 1,3 miliardi. La seconda voce in termini di spesa è rappresentata dai Gratta e Vinci: le lotterie istantanee hanno totalizzato 635 milioni di euro, garantendo entrate erariali di 345 milioni.

Lotto, Superenalotto e scommesse

Per quanto riguarda il Lotto, sul gioco dei 90 numeri sono stati spesi 538 milioni di euro, con l’Erario che ha incassato 257 milioni. I giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto, SiVinceTutto, Win for Life) hanno invece totalizzato 158 milioni (110 milioni all’Erario). E la spesa sulle scommesse sportive, sia fisiche sia online, è stata invece superiore ai 390 milioni di euro (78 milioni di euro all’Erario), mentre le scommesse ippiche hanno registrato 33 milioni di spesa (5 milioni all’Erario).

Giochi online, bingo e betting exchange

Nel primo trimestre 2019 sul gioco online, (casinò games, poker a torneo e poker cash) a fronte di una raccolta di oltre 6,7 miliardi la spesa effettiva è stata di 246 milioni, con poco meno di 50 milioni di euro destinati all’Erario, riferisce Askanews. Il bingo invece ha registrato una spesa di 104 milioni, ed entrate per lo Stato di 42 milioni, mentre il betting exchange si è attestato a 2,5 milioni di spesa, e 400 mila euro incassati dall’Erario.