Il numero crescente di giovani che vanno all’estero penalizza il nostro Paese. “Dobbiamo invece attrarre e valorizzare capitale umano a livello internazionale sia italiano che straniero. Ecco perché è importante e strategico il progetto Talents in Motion che, in una logica pubblico-privato, contribuisce a rafforzare l’attrattività dell’Italia”.

Così Carlo Sangalli, presidente Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, commenta il progetto Talents in Motion, la prima iniziativa di social responsibility promossa da oltre 40 grandi gruppi italiani ed esteri per dare visibilità alle opportunità offerte dal nostro Paese presso le migliaia di giovani trasferiti in altri Paesi.

Sono circa 81mila gli studenti che hanno intrapreso percorsi professionali fuori dall’Italia

Secondo gli ultimi dati disponibili il fenomeno della fuga dei cervelli ha un costo in Italia di circa 14 miliardi l’anno, equivalente a un punto percentuale del Pil. E sono circa 81mila gli studenti che hanno intrapreso percorsi professionali fuori dall’Italia, contribuendo in parte anche alla creazione del profondo divario che esiste con gli altri partner internazionali in fatto di competenze digitali.

“È noto il gap che separa il nostro Paese dai partner comunitari in termini di competenze digitali e know-how tecnologici – aggiunge  la presidente di Talents in Motion Patrizia Fontana -. Vogliamo implementare l’offerta formativa grazie al coinvolgimento delle Università italiane, accelerare lo scambio di conoscenze e favorire così l’attrattività del nostro Paese”.

Una piattaforma che connette le aziende italiane ai talenti italiani e stranieri

Talents in Motion è una piattaforma online che connette le aziende italiane ai talenti trasferiti all’estero per promuovere le opportunità di lavoro offerte in Italia, a cui dà visibilità internazionale. I talenti, anche stranieri, possono trovare sulla piattaforma anche tutte le informazioni necessarie sul contesto fiscale, legale e amministrativo, nonché articoli ad hoc che valorizzano il panorama aziendale italiano. Si tratta di un progetto su cui Patrizia Fontana ha catalizzato le energie di Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, Yes Milano, Regione Lombardia, Unione Confcommercio, Assolombarda, Anitec-Assinform, Confindustria Digitale e Forum della Meritocrazia.

Per gli expat il nostro è un Paese dalle scarse prospettive

Ma perché i giovani italiani di talento lasciano l’Italia? Secondo i risultati dell’indagine Talenti italiani all’estero. Perché tanti partono e pochi ritornano, condotta dall’Ufficio Studi di PwC Italia, gli expat vedono l’Italia come un Paese dalle scarse prospettive, e l’85% ritiene che il paese in cui lavora offra migliore contesto professionale e maggiori prospettive di carriera. Il 26% non tornerebbe più in Italia, anche a fronte di un’offerta più remunerativa o prestigiosa, mentre il 68% tornerebbe, ma solo a fronte di una posizione con uguale o maggiore prestigio e remunerazione, riferisce Italpress. E se il 31% è trattenuto all’estero dalle limitate prospettive di carriera e crescita professionale, il 30% teme di scontrarsi con clientelismo e corruzione. Inoltre, per il 28% gli stipendi sono troppo bassi, e il 26% dichiara che all’estero la qualità della vita è più alta.