Ragazzi, cambia tutto per l’utilizzo di chat e social. Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento Ue sulla privacy (Gdpr), il 25 maggio 2018, verranno modificate le condizioni d’uso sul consenso dei dati personali: in particolare, il cambiamento riguarda i minori di 16 anni. Per i giovani al di sotto di questa età, infatti, l’articolo 8 del Gdpr dice che per utilizzare questi servizi, “un genitore o un tutore debba acconsentire a suo nome ai termini d’utilizzo”. I singoli Paesi membri, però possono decidere autonomamente di abbassare il limite d’età fino ai 13 anni. I principali social, come Facebook, WhatsApp e Twitter, hanno già adottato questa linea, mentre altre app devono ancora farlo. Anche se la maggior parte delle app è vietata agli under 13 in base a una norma americana – il Children’s Online Privacy Protection Act del 1998 – non è certo un segreto i ragazzini possano facilmente aggirare questi paletti. In ogni caso, ecco cosa succederà sulle principali piattaforme social e sulle principali app con il nuovo regolamento, così come spiegato dall’Ansa.

Facebook

I giovani tra i 13 e i 15 anni hanno bisogno del consenso di un genitore per usare il social come tutti gli altri. Senza autorizzazione, i ragazzi vedranno una versione meno personalizzata della piattaforma, con condivisione limitata e annunci meno rilevanti. Il sistema di controllo prevede che l’under 16 indichi il contatto sul social o l’indirizzo email del genitore che darà il consenso. La novità varrà per tutti, non solo per gli europei, e non è l’unica. Facebook ha detto che vieterà il riconoscimento facciale a chi ha meno di 18 anni.
Messenger

La chat di Facebook, come il suo social, sta chiedendo agli utenti di aggiornare le impostazioni sulla privacy. Anche sulla app varrà la soglia dei 16 anni.
WhatsApp

Sempre di proprietà di Facebook, quella che è al momento la chat più utilizzata sul pianeta chiederà un’autorizzazione ai genitori di ragazzi tra i 13 e i 15 anni, ma solo nell’Unione europea. Senza il via libera dei genitori, in teoria gli under 16 non potranno usare la chat. Al momento non è ancora ben chiaro come la app possa controllare l’età dei suoi utenti, se non semplicemente chiedendola.  
Twitter

Ha iniziato ad aggiornare i suoi termini di servizio per allinearsi al Gdpr. Sui minori, ha innalzato da 13 a 16 l’età minima richiesta agli europei per usare Periscope.

Instagram

Al momento il social utilizzato prevalentemente per le immagini, che appartiene sempre al mondo Facebook, non ha ancora aggiornato il limite d’età. Però consente agli utenti  di chiedere una copia di tutto quanto ha condiviso sulla piattaforma (foto, video, messaggi). Il limite d’età non è stato aggiornato, al momento resta fermo a 13 anni.
Snapchat

La chat che spopola tra i giovanissimi richiede per la registrazione una casella mail o un numero di cellulare, ma non chiede l’età. Nelle condizioni d’uso, però, è riportato che “i servizi non si rivolgono a persone sotto i 13 anni. Questo spiega perché non raccogliamo consapevolmente dati personali di soggetti con un’età inferiore ai 13 anni”.