Autore: Isabella Carrasco

L’inflazione è al primo posto fra le preoccupazioni dei cittadini di tutto il mondo

L’inflazione continua a essere una delle maggiori preoccupazioni per i cittadini, sia in Italia sia a livello internazionale. Secondo l’indagine “What Worries the World”, condotta mensilmente in 29 Paesi, l’inflazione è al primo posto delle preoccupazioni globali per il 15° mese consecutivo, citata dal 40% degli intervistati, segnando solo un punto in meno rispetto a maggio 2023.

Il 30% degli italiani è in allarme per l’aumento dei prezzi

In Italia, il 30% degli intervistati è preoccupato per l’inflazione e l’aumento dei prezzi. Quote simili di cittadini (29%) temono anche la povertà e le disuguaglianze sociali, mentre il 28% è preoccupato per il cambiamento climatico. Tuttavia, la principale preoccupazione in Italia è la disoccupazione, citata dal 38% degli italiani. Nel giugno 2023, l’Osservatorio Inflazione rileva una crescita del pessimismo tra gli italiani riguardo alla propria situazione economica. Le spese energetiche hanno portato a una redistribuzione delle risorse, incidendo sui consumi considerati “comprimibili”. Gli aumenti dei prezzi non hanno portato a rinunce, ma a compromessi nelle abitudini di acquisto. I consumatori cercano promozioni e offerte online, cambiano luoghi di acquisto e fanno scorta di prodotti per mantenere inalterate le proprie scelte di consumo. È però importante sottolineare che ogni categoria di prodotto vede attuare dal consumatore strategie specifiche e differenti che necessitano, dunque, di essere comprese e monitorate.

Il dubbio che sia anche speculazione

Un aspetto significativo riguarda la crescente percezione che gli aumenti dei prezzi siano speculativi, sia da parte delle aziende produttrici e fornitori di materie prime, sia dalla distribuzione. Questo fenomeno sta emergendo in modo più evidente e richiede attenzione da parte delle aziende. 

Un certo ottimismo sul futuro

Nonostante le preoccupazioni riguardo all’inflazione, gli italiani si dimostrano leggermente più ottimisti sul futuro. Si aspettano una stabilizzazione generale dei prezzi, ma temono ancora incrementi in alcune categorie di prodotti specifici, come i carburanti e le utenze. In sintesi, l’inflazione rappresenta una sfida significativa per i cittadini italiani, che stanno adottando diverse strategie per mantenere i loro livelli di consumo, ma rimangono preoccupati riguardo agli aumenti dei prezzi e alle loro implicazioni economiche.

Disuguaglianza: i brand possono aiutare a ridurre le disparità

Dalle discriminazioni di genere ed etniche alle disparità basate su orientamento sessuale, classe sociale, età, religione, disabilità, le disuguaglianze si manifestano in varie forme, incidendo non solo sull’accesso alle risorse e su un’iniqua distribuzione della ricchezza e del reddito, ma anche sui risultati finanziari delle aziende. Le disparità sociali non ostacolano solo il progresso di individui e singoli Paesi, ma anche delle aziende. In questo contesto è quindi indispensabile che imprese e governi promuovano una cultura dell’uguaglianza.
Il sondaggio condotto da Ipsos ad aprile 2023, What Worries the World, rileva che oltre il 30% degli intervistati a livello globale identifica la disuguaglianza come una delle principali preoccupazioni, seconda soltanto all’inflazione.

Il ruolo della motivazione reputazionale

Esiste una chiara motivazione morale per affrontare la disuguaglianza, ma non si deve sottovalutare anche una forte motivazione reputazionale. La maggioranza dei consumatori (59%) negli Stati Uniti, ad esempio, ritiene giusto che un brand o un’azienda comunichi la propria posizione nel combattere le disuguaglianze. In questo contesto, le aziende hanno un ruolo sempre più attivo, e molti sostengono che le imprese, più dei governi, abbiano l’opportunità di apportare cambiamenti significativi nella società. A essere più inclini verso questa linea sono soprattutto i giovani. Infatti, emerge un divario tra le generazioni, che evidenzia visioni contrastanti sull’uguaglianza.

Un divario generazionale

Le generazioni più giovani sono più propense a vedere la disuguaglianza attraverso una lente identitaria, sottolineando le disparità razziali e di genere.
Il crescente divario di aspettative tra i giovani e i loro predecessori richiede attenzione. Per colmare questo divario aziende e brand devono, quindi, allinearsi ai valori in evoluzione e riconoscere le prospettive uniche di ciascuna generazione. In un’epoca in cui cresce l’attenzione verso le tematiche D&I e si sviluppano piano ESG, brand e aziende devono implementare nuove strategie di innovazione, sfruttare appieno il potenziale dei propri dipendenti e mostrare azioni positive che siano coerenti con i valori aziendali.

Le strategie per promuovere il cambiamento

Tra le strategie chiave che le organizzazioni possono mettere in atto per creare e promuovere un cambiamento duraturo rientrano anzitutto le misurazioni solide dei dati aziendali per identificare le disuguaglianze all’interno delle organizzazioni.
Poi, occorre uniformare le opportunità di avanzamento, affrontare i pregiudizi inconsci nei processi di valutazione, e sviluppare interventi su misura fissando obiettivi chiari per colmare le lacune e promuovere una cultura dell’uguaglianza. La disuguaglianza priva le organizzazioni del pensiero migliore e di approcci diversi alla soluzione dei problemi. L’obiettivo è garantire a tutti la possibilità di contribuire in base alle proprie capacità, sentirsi valutati in modo equo ed essere retribuiti di conseguenza.

Vacanze: italiani rinunciano per questioni di budget

In due anni il numero di italiani che andrà in vacanza cala del 10%, e sulla scelta di rinunciare alle ferie estive pesano i problemi economici (16%). Dopo il record del 2021, quando il 71% degli italiani era intenzionato a partire per le ferie estive, nel 2022 il dato è sceso al 65% e quest’anno si ferma poco sotto il 62%. Secondo i risultati della quarta edizione della ricerca condotta da YouTrend per conto di Wonderful Italy, per il 69% degli intervistati sulla scelta di andare in vacanza influisce il rincaro dei prezzi, il 65% indica l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e sui prestiti, mentre le preoccupazioni relative al lavoro e ai cambiamenti climatici pesano rispettivamente per il 37% e per il 39%.
“L’estate scorsa si sono affacciate nuove emergenze sociali – sottolinea Michele Ridolfo, Ceo e co-founder di Wonderful Italy -. Quest’anno i maggiori fattori di influenza sono di natura economica, con l’inflazione al primo posto”.

Problemi diversi per cluster di età

Non tutti i cluster demografici dimostrano però lo stesso atteggiamento. La fascia di età compresa tra 35-54 anni è più preoccupata per il lavoro rispetto alle fasce under35 e over54, e anche i problemi economici non legati all’inflazione vedono maggiormente coinvolta la fascia anagrafica centrale.
Per il 72% delle persone tra 35-54 anni, la situazione finanziaria incide sulla scelta delle vacanze, mentre per gli under 35 il dato si ferma al 65% e per gli over54 al 60%. Sempre ai vertici delle preferenze, le sistemazioni in albergo e nelle case vacanza, quest’ultime preferite da 1 italiano su 3, al primo posto nella fascia under35, e in forte crescita per gli over54.

Gli over55 preferiscono varcare i confini

Quanto all’estero, nell’estate 2023 continua a crescere la quota di italiani che sceglie l’estero al posto dell’Italia. Nel biennio 2020 e 2021, a causa della crisi pandemica, meno dell’8% degli italiani aveva lasciato i confini nazionali. Nel 2022, la percentuale era salita al 12% e quest’anno segna un ulteriore salto in avanti al 18%. L’estero è in crescita in tutte le fasce di età, ma in particolare nella fascia più senior. Lo scorso anno, solo il 3% degli over55 aveva optato per una vacanza estiva fuori dai confini nazionali, mentre quest’anno la quota è quadruplicata (12%).

Il mare regna incontrastato, ma perde 5 punti rispetto al 2022

Come effetto della situazione economica, se nel 2022 il 38% degli intervistati dichiarava di volersi recare in destinazioni a oltre 500 km, quest’anno la quota si ferma al 28%.
Crescono molto le destinazioni a media distanza (tra 100 e 250 km) che passano dal 19% al 24%, mentre in termini di destinazione, il mare resta incontrastato, ma perde 5 punti rispetto al 2022, dal 74% delle preferenze al 69%. A beneficiare di questa contrazione, riferisce Adnkronos, sono le altre tipologie di destinazione: la montagna, che passa dal 13% al 15%, la campagna, dal 2% al 4% e il lago, dall’1% al 3%. Restano stabili le città d’arte (6%), che nel biennio 2020-2021 hanno conosciuto il massimo della popolarità.

Carrelli più leggeri e prezzi più pesanti: ma non per tutti i prodotti

Inflazione e aumento del costo della vita costringono gli italiani a ripensare la propria shopping strategy. Di conseguenza, il carrello della spesa diventa più leggero, ma più ‘pesante’ in termini di costi, ma in funzione delle tipologie di prodotti e della capacità di spesa dei consumatori.
Emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy. L’Osservatorio monitora l’evoluzione della composizione e delle vendite in valore e volume di 12 panieri, tra food e non food, sulla base dei claim, delle certificazioni, dei loghi e delle icone presenti sulle etichette.
Il report misura i trend di vendita tramite i dati elaborati da NielsenIQ su venduto e consumo nella GDO, analizzando l’andamento delle vendite di quasi 133mila prodotti di largo consumo, tra food & beverage, petcare, cura casa e cura persona. Prodotti che nel 2022 hanno sviluppato oltre 43 miliardi di euro di sell-out, l’82,1% delle vendite realizzate da supermercati e ipermercati italiani.

I claim healty aumentato le vendite

“Tra i principali panieri analizzati dall’Osservatorio Immagino i claim relativi al basso tenore di zuccheri, alla ricchezza in proteine e all’assenza di lattosio hanno aumentato le vendite anche in volume e non solo a valore – spiega Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy -. Evidentemente le caratteristiche di questi prodotti sono talmente importanti per i consumatori da non modificarne i comportamenti di acquisto”.

Per le fasce di prezzo più basse diminuiscono i volumi 

“La storica e radicata difesa della qualità del cibo messa in atto dagli italiani ha faticato a reggere l’urto dei fenomeni così impattanti che hanno caratterizzato gli ultimi 12 mesi – aggiunge Cuppini -. Sono aumentati i prezzi e si è cominciato a vedere in modo netto come siano diminuiti i volumi, anche se in maniera diversa fra fasce di prezzo, con quella più bassa che ha mostrato la maggior sofferenza”.

Panieri Food e non food che non subiscono “tagli”

Nel food i panieri che non hanno subito ‘tagli’ sono Italianità, Free from, Rich-in, Intolleranze e Lifestyle, mentre tra i loghi e certificazioni, bollini, indicazioni e claim che forniscono garanzie precise, come la bandiera del paese d’origine, il logo EU Organic o le certificazioni in materia di Corporate Social Responsibility, come Fairtrade, Friend of the sea, FSC e Sustainable cleaning.
Inoltre, gli Ingredienti benefici, il Metodo di lavorazione, la Texture dei prodotti, e il Petcare in generale. E nel non food, Cura casa green, e Cura persona, in particolare, health&beauty.

Guida completa alla scelta degli arredi per la tua attività commerciale

Se stai cercando di arredare la tua attività commerciale con mobili nuovi, abbiamo diverse idee che certamente troverai interessanti.

La scelta dei mobili giusti infatti, può fare la differenza nella percezione della tua attività da parte dei clienti e nel comfort generale che l’ambiente è in grado di offrire.

Ecco di seguito quali sono le scelte a disposizione per gli arredi di una attività commerciale ed i nostri consigli utili per aiutarti nella scelta.

Mobili in legno: eleganti e durevoli

 I mobili in legno sono una scelta ampiamente adoperata (soprattutto in passato) per tantissime attività commerciali, grazie alla loro eleganza e durata garantita nel tempo.

Il legno è infatti un materiale resistente e solido, che può durare anche molti anni se riceve la giusta attenzione.

I mobili in legno possono inoltre facilmente adattarsi alle esigenze specifiche di un’attività commerciale, grazie ad esempio alla presenza di ripiani e cassetti.

Di solito per quanto riguarda i mobili in legno si preferiscono:

  • Tavoli e sedie per ristoranti e bar
  • Scrivanie e mensole per uffici
  • Armadi e scaffali per negozi e magazzini
  • Divani e poltrone per sale d’attesa e reception

Mobili in acciaio: pratici e resistenti

 I mobili in acciao sono un’altra soluzione spesso adoperata dalle attività commerciali. L’acciaio è infatti un materiale resistente e facile da pulire, che può resistere a usura e graffi.

I mobili in acciaio sono spesso leggeri e facili da spostare, il che li rende una scelta ideale per gli ambienti in cui è necessario spostare i mobili con frequenza.

Ad ogni modo, i mobili in acciaio perdono un po’ in estetica dato che il metallo non è in grado di trasmettere quel calore e senso di comfort che altri materiali riescono ad infondere nei clienti.

Per quel che riguarda i mobili in acciaio di solito troviamo:

  • Tavoli e sedie per ristoranti e bar
  • Scaffali e armadi per negozi e magazzini
  • Schedari e armadietti per uffici
  • Sedie impilabili per sale riunioni e conferenze

Mobili in plastica: economici e versatili

 I mobili in plastica sono una risorsa economica e versatile per determinate attività commerciali.

La plastica è certamente un materiale leggero e resistente, che può essere facilmente pulito e disinfettato, ad ogni modo l’impatto estetico non è dei migliori.

Per questo motivo ci si limita a scegliere solo piccoli arredi per quel che riguarda questo materiale, e solo per piccole attività di ristorazione o uffici chiusi al pubblico.

Alcune idee per i mobili in plastica sono:

  • Sedie e tavoli per ristoranti e bar
  • Scaffali per magazzini e negozi
  • Mobili per esterni come sedie e tavoli da giardino

Mobili in cartone: resistenti, ecosostenibili e personalizzabili

 I mobili in cartone sono una soluzione innovativa e sostenibile per le attività commerciali di ogni settore.

Realizzati con materiali riciclati, i mobili in cartone sono resistenti e durevoli, nonostante il loro aspetto leggero e delicato.

Inoltre, essendo prodotti con materiali ecologici e riciclabili, i mobili in cartone sono una scelta ideale per tutte quelle attività commerciali che vogliono dimostrare una forte attenzione per l’ambiente.

Tra l’altro i mobili in cartone sono anche facili da personalizzare, ad esempio con l’aggiunta del logo dell’attività.

Considerazioni da fare nella scelta degli arredi

 Oltre alla scelta del materiale, ci sono alcune altre considerazioni da fare nella scelta dei mobili per la tua attività commerciale.

Su tutte lo stile, in quanto gli arredi dovrebbero riflettere lo stile e l’immagine dell’attività commerciale. Ad esempio, se parliamo di un ristorante elegante, i mobili dovrebbero essere eleganti e sofisticati.

Allo stile bisogna cercare di coniugare la funzionalità, in quanto i mobili dovrebbero essere funzionali e adatti all’uso previsto. Nel caso di sedie per ristoranti ad esempio, queste dovrebbero essere comode e facili da pulire.

Chiaramente va sempre tenuto a mente il budget a disposizione, ma questo non dovrebbe essere l’unico fattore in assoluto. Ricorda infatti che spesso è possibile trovare degli ottimi compromessi tra prezzo e qualità.

Conclusioni

La scelta dei mobili per la tua attività commerciale è un aspetto importante che può influenzare l’esperienza dei clienti ed il modo in cui essi percepiscono il tuo brand.

Le soluzioni a disposizione sono tante, inclusi i mobili in cartone che rappresentano una scelta innovativa e sostenibile, pur essendo prodotti con materiali ecologici e riciclabili.

Come regola generale, ricorda sempre di scegliere arredi di buona qualità che riflettano l’immagine della tua attività e che offrano comfort e benessere ai tuoi clienti.

Guida alla scelta di una vasca idromassaggio all’esterno: crea il tuo angolo di paradiso in giardino

Stai pensando di acquistare una vasca idromassaggio per il tuo giardino? Ottima idea, sei sulla strada giusta per creare il tuo angolo di paradiso all’aperto.

Una vasca idromassaggio all’esterno può infatti offrire un’esperienza rilassante e terapeutica, oltre che rendere ancora più attraente e accattivante lo spazio esterno.

Certo, sul mercato sono disponibili tantissimi modelli e per questo può essere difficile scegliere quella giusta per te; per questo di seguito ti offriremo alcuni consigli pratici per aiutarti a fare la scelta giusta.

Dimensioni e posizione della vasca idromassaggio

 Prima di tutto, è importante scegliere le dimensioni e la posizione giusta per la tua nuova vasca idromassaggio da esterno.

Ne esistono di diverse dimensioni, quindi assicurati di scegliere quella che meglio si adatta allo spazio disponibile nel punto individuato.

Inoltre, considera bene la posizione esatta della vasca tenendo a mente la privacy. Vuoi posizionarla in una zona privata e nascosta del tuo giardino o in un’area più visibile e accessibile?

Assicurati per questo di scegliere un luogo che sia facilmente accessibile e che fornisca la giusta privacy, così da non avere dei ripensamenti in seguito.

Materiali e design

 Le piscine jacuzzi da esterno possono essere realizzate in vari materiali, ma in prevalenza in commercio troviamo modelli in acrilico e vetroresina che offrono solidità e impermeabilità.

Assicurati comunque di scegliere un materiale che sia piacevole al tatto e resistente agli agenti atmosferici.

Considera inoltre il design della tua nuova vasca idromassaggio: vuoi un design moderno o tradizionale?

Vuoi che la vasca si integri perfettamente con il tuo giardino e dunque l’ambiente circostante o vuoi che si differenzi da tutto il resto?

Sono aspetti che devi valutare bene e in anticipo, così da avere tempo di individuare il modello che più si adatta alle tue necessità pratiche ed estetiche.

Numero di getti e optional

 Il numero di getti e gli optional sono fattori importanti da considerare quando si sceglie una vasca idromassaggio. Più getti ci sono, maggiori saranno le soluzioni di massaggio disponibili.

Potresti infatti desiderare non soltanto il classico massaggio alla schiena ma anche quello ai piedi o alla zona cervicale, ad esempio.

Inoltre, alcune vasche idromassaggio presentano degli interessanti optional come la cromoterapia, connettività Bluetooth per la musica e schienale regolabile. Considera quali funzionalità e optional sono importanti per te e scegli di consenguenza una vasca idromassaggio adatta.

Sistema di riscaldamento e filtraggio

 Un sistema di riscaldamento e filtraggio efficiente è essenziale per mantenere la tua vasca idromassaggio in buone condizioni.

Assicurati di scegliere un modello con un sistema di riscaldamento che sia in grado di mantenere costante la temperatura dell’acqua e un sistema di filtraggio che sia in grado di rimuovere le impurità.

Costi e manutenzione

 Chiaramente, tieni a mente il tuo budget quando scegli la nuova vasca idromassaggio. Il prezzo può variare notevolmente a seconda delle dimensioni, dei materiali, delle funzionalità e degli optional.

Puoi trovare in commercio delle belle vasche idromassaggio da esterni ricche di optional anche senza sforare il tuo budget.

Per quel che riguarda la manutenzione, le vasche idromassaggio hanno bisogno soltanto della periodica pulizia dei filtri e della sostituzione dell’acqua, soprattutto se ricca di calcare.

Conclusioni

 Acquistare una vasca idromassaggio da esterni per il tuo giardino è davvero un’ottima idea, nonché il desierio di tantissime persone.

Ricorda di valutare tutti i fattori di cui abbiamo parlato in questo articolo, inclusi gli optional ed i consigli per la manutenzione, per essere in grado di scegliere la vasca idromassaggio giusta per te e di creare il tuo angolo di paradiso in giardino.

Attacchi informatici, quando l’anello debole è il manager

Probabilmente è vero che i cybercriminali sono sempre più astuti e creativi, ma è altrettanto vero che spesso è la controparte a rivelare i propri punti deboli. La realtà degli attacchi informatici, infatti, è giù semplice di quanto si pensi, anche se non meno pericolosa: il fattore umano è coinvolto in tre incidenti informatici su quattro. Lo afferma il 16° Rapporto sulle Violazioni dei Dati, pubblicato da Verizon Business.

L’ingegneria sociale serve a individuare le vulnerabilità umane

Le tecniche utilizzate diventano sempre più sofisticate, ma alla base ci sono sempre le “debolezze” umane. Parliamo di ingegneria sociale, ovvero la capacità di sfruttare la vulnerabilità umana a proprio vantaggio. Ad esempio, il phishing, una tecnica utilizzata dagli hacker per ingannare le vittime e convincerle a cliccare su link o allegati dannosi. Chiunque faccia parte di un’organizzazione può, con un piccolo errore, causare danni enormi. Questo vale per dipendenti, collaboratori, proprietari e dirigenti. 

I manager possono essere una “minaccia”

In particolare, secondo Chris Novak, Direttore Generale di Cybersecurity Consulting di Verizon Business, “i top manager rappresentano una minaccia crescente per la sicurezza informatica. Da un lato, perché sono in possesso dei dati più sensibili delle aziende, e dall’altro, perché spesso sono meno protetti, dato che molte aziende fanno eccezioni ai protocolli di sicurezza appositamente per questi ruoli”. Per questo motivo, oltre alla formazione tradizionale del personale, le aziende dovrebbero rafforzare la protezione per le figure apicali al fine di prevenire costose intrusioni nel sistema.

Furto di credenziali e phishing le tecniche più frequenti

Gli attaccanti informatici utilizzano diverse tecniche per ottenere accesso alle aziende: credenziali rubate (49%), phishing (12%), sfruttamento delle vulnerabilità (5%). È sempre più comune che gli hacker si fingano dipendenti per estorcere denaro alle vittime, un attacco noto come Business Email Compromise (BEC). Secondo il Centro di Reclami per i Crimini su Internet, l’importo mediano rubato con il BEC ha raggiunto i 50.000 dollari.
Il rapporto di Verizon Business conferma l’importanza dei ransomware, virus che crittografano i dati delle aziende e richiedono un “riscatto” per ripristinarli. Questa tecnica di attacco è diventata sempre più frequente e costosa. Negli ultimi due anni, il numero di attacchi ransomware è stato superiore alla somma degli attacchi degli ultimi cinque anni messi insieme.

I ransomware rappresentano un quarto di tutte le violazioni

Nel 2023, i ransomware hanno rappresentato un quarto di tutte le violazioni prese in esame. Il valore di un attacco di questo tipo è più che raddoppiato negli ultimi due anni, arrivando a 26.000 dollari. Nonostante lo spionaggio riceva grande attenzione mediatica, anche a causa delle attuali tensioni geopolitiche, solo il 3% dei criminali è spinto da questa motivazione. Nella stragrande maggioranza dei casi (97%), l’obiettivo è il profitto economico.

Turismo 2023, parola chiave: sostenibilità

Il 2023 promette di essere un anno molto positivo per l’industria del turismo, con tassi di crescita elevati. La novità di questa nuova stagione è un fattore sempre più centrale nelle scelte di viaggio: la sostenibilità. Secondo un’indagine condotta dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA) e Cattolica per il Turismo, in collaborazione con Publitalia ’80, oltre il 70% dei viaggiatori italiani, europei e americani considera le scelte di viaggio sostenibili sempre più decisive. E proprio la sostenibilità influenza la scelta delle destinazioni per le oltre 200 milioni di presenze turistiche previste in Italia.

La tutela dell’ambiente è una priorità, anche in vacanza

Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato che il turismo sostenibile non è solo una tendenza, ma una scelta consapevole fatta da un numero crescente di persone, nonché una necessità per preservare l’ambiente e le comunità. Mentre l’Italia ha un vantaggio in termini di sostenibilità culturale grazie alla ricchezza e alla diversità del suo patrimonio artistico, storico, architettonico, enogastronomico e paesaggistico, è necessario migliorare la sostenibilità ambientale. Ad esempio, l’attenzione alle tradizioni locali e ai prodotti enogastronomici tipici sono in linea con le tendenze attuali, ma ci sono ampi margini di miglioramento per quanto riguarda l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e l’ecosostenibilità delle strutture ricettive.
Il ministro Santanchè ha sottolineato la sfida futura di rendere il turismo la principale industria della nazione, in cui la comunicazione può svolgere un ruolo cruciale nell’attrattività dei territori e nella percezione della sostenibilità dei luoghi. È necessario anche aiutare gli operatori turistici a diversificare l’offerta.

Sarà l’anno delle crociere

L’industria delle crociere prevede un anno record nel 2023, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Leonardo Massa, managing director Italia di MSC Crociere, ha affermato che prevedono risultati superiori ai livelli pre-pandemia, sia in termini di numero di ospiti a bordo sia di soddisfazione degli ospiti. MSC ha dedicato importanti investimenti alle tecnologie e alla sostenibilità, adottando approcci “green” che coinvolgono tutte le fasi di gestione delle navi da crociera, compreso la preparazione dei pasti, la gestione delle acque e dei rifiuti e l’impatto sull’ambiente marino. L’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto è fondamentale per garantire una vera sostenibilità nel settore delle crociere.

L’Italia si conferma la regina del turismo

L’Italia rimane una delle destinazioni più gettonate in Europa grazie al suo considerevole patrimonio artistico-culturale. Nel 2022, il settore turistico italiano ha registrato un avvicinamento ai livelli pre-pandemia, trainato sia dalla domanda interna che da una forte accelerazione della domanda estera. L’81% degli intervistati in Italia, Europa e USA afferma che nel 2023 viaggerà tanto o più rispetto al 2022, indicando una prospettiva di crescita per il settore turistico. La sostenibilità svolgerà un ruolo strategico in questa ripresa, poiché il 72% delle scelte di viaggio è influenzato da criteri di sostenibilità ambientale, economica e culturale. Questo influenzerà oltre 200 milioni di presenze turistiche in Italia e si prevede che la rilevanza della sostenibilità continuerà a crescere nei prossimi anni.

Il mercato immobiliare in Italia fra criticità e incertezze

Il protrarsi degli eventi bellici e la severità delle misure di politica monetaria della BCE delineano un quadro tutt’altro favorevole per il mercato immobiliare italiano. Il percorso di normalizzazione sarà lungo, con il rischio che la mancata indicizzazione dei salari penalizzi il potere di acquisto delle famiglie, allargando la fascia di esclusione. Ma per 8 italiani su 10 il mattone resti il porto sicuro. Da qui l’importanza di diversificare asset patrimoniali con asset finanziari. È quanto emerge dalla ricerca Cedola vs mattone: dove va la vera redditività? E come si distribuisce il patrimonio delle famiglie italiane? realizzata da Nomisma per conto di T. Rowe Price.

Un investimento (ancora) conveniente

Per il 48% degli intervistati l’acquisto di una casa è sempre un investimento conveniente, e per il 39% le rendite da immobili garantiscano sempre un ritorno economico sicuro. D’altronde, secondo la Banca d’Italia, il 53% della ricchezza netta di una famiglia media italiana è immobiliare/abitativa: il 70,5% degli italiani possiede la prima casa e il 13,5% almeno una seconda. La casa, sia la propria abitazione o venga messa a reddito, non va pensata come un bene a sé stante, ma come parte di un patrimonio finanziario. Questo vale anche per la prima casa, che di fatto è una scelta di investimento di lungo periodo.

Rischi e costi di acquistare casa

Che si tratti di prima o seconda casa, un immobile è però esposto a rischi e a costi da non sottovalutare, come l’eventuale reintroduzione della tassa di successione anche in Italia. Inoltre, l’immobiliare resta un investimento non immediatamente liquidabile, ed è esposto al ‘rischio tassi di interesse’ nel caso l’acquisto venga effettuato tramite mutuo. Per un immobile di proprietà, oltre ai tempi di liquidazione, c’è il problema della valutazione, che avviene solo al momento della compravendita, oltre a vari costi (IMU seconda casa, imposta di registro, costi di intermediazione e notarili). Sulla locazione gravano invece i rischi legati all’elevata morosità (ogni anno il 50% delle locazioni non viene onorato con regolarità) e all’impossibilità di prevedere le spese straordinarie.

Sinergia con il mercato mobiliare

Negli ultimi dieci anni solo la piazza di Milano ha visto crescere il settore. Lo stesso non si può dire di altre città come Roma e Napoli, che pur in recupero, restano lontane dalle quotazioni del 2012.
“Per investire con soddisfazione nell’immobiliare occorre acquistare nei grandi centri economici che crescono, o nelle città d’arte, perché tutto il resto è esposto a rischi, non ultimo quello demografico – spiega Luca Dondi Dall’Orologio, AD Nomisma -. Occorre comprare in aree dove l’immobile è un bene scarso. Milano è una città che cresce 4-5 volte rispetto a quanto cresce l’Italia e che attira investimenti esteri, tenendo alte le quotazioni”.  Alla luce dei dati emersi nella ricerca, gli esperti consigliano quindi l’opportunità di considerare nuove sinergie fra asset immobiliari e finanziari, onde evitare o contenere i rischi connessi ‘al mattone’.

Turismo, ripresa col turbo: valori superiori al periodo pre Covid

Il turismo italiano gode di ottima salute. Il direttore della Direzione Centrale per le statistiche ambientali e territoriali, Sandro Cruciani, ha annunciato alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati che i primi dati provvisori del 2023, relativi al bimestre gennaio-febbraio, indicano una definitiva ripresa del settore turistico, con un aumento del 45,5% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2022. La crescita riguarda sia le presenze straniere (+70,5%) che quelle domestiche (+28,8%). Se questa tendenza dovesse confermarsi nei prossimi mesi, nel 2023 potrebbe essere raggiunto e superato il livello pre-pandemico, come dimostra l’aumento del 4,8% delle presenze degli italiani e del 3,5% delle presenze straniere rispetto al bimestre gennaio-febbraio del 2019.

Un aumento di quasi il 40% nel 2022

Nel 2022, l’Italia ha registrato un aumento del 39,3% delle presenze rispetto all’anno precedente, grazie al recupero del turismo inbound e alla stagione estiva. Tuttavia, il bilancio consuntivo del 2022 mostra ancora un numero di presenze inferiore di circa 34 milioni di unità rispetto al 2019 e un saldo pari al -7,8% (-11,1% per la clientela estera e -4,4% per la clientela italiana).

Italia al quarto posto in Europa per presenze

L’Italia si posiziona al quarto posto per il numero di presenze nell’Unione Europea, dopo Spagna, Francia e Germania, ma le performance della componente domestica della clientela hanno impattato negativamente la variazione delle presenze rispetto al 2019, mentre la componente inbound si è ripresa meglio rispetto agli altri paesi europei. Inoltre, l’Italia si colloca al secondo posto tra i paesi dell’UE – alle spalle della Spagna – per numero di presenze straniere. I flussi dall’estero rappresentano il 48,6% del totale delle presenze nelle strutture ricettive del nostro Paese.

I “brand” italiani più vitali

L’Istat ha individuato 21 “brand turistici” territoriali che hanno saputo rispondere meglio alla crisi del 2020-21 rispetto al resto d’Italia, con incrementi delle presenze tra il 2 e il 6%. Tra questi ci sono il Lago di Garda, la Valle d’Itria, le Langhe e il Roero, le Cinque Terre, il Salento, la Maremma toscana e laziale, la Val Gardena, il Lago Maggiore e il Gargano e le Isole Tremiti. Anche le aree che soffrono ancora il contraccolpo della pandemia hanno registrato tassi di crescita superiori alla media nazionale, come la Gallura e Costa Smeralda, la Costiera amalfitana, il Chianti e la Costiera sorrentina e Capri.